Carattere
ed educazione
Contatti
Il carattere
Grande atleta e ottimo cacciatore, dotato di una struttura solida e muscolosa è un cane di taglia medio-grande a pelo corto e lucente bianco arancio o roano marrone.
Educazione
La grande versatilità ed il carattere affabile, fanno di lui un cane facilmente addestrabile e molto adatto alla vita in famiglia, anche e soprattutto nel caso in cui ci siano bambini. La docilità e la dolcezza innata di cui è dotata questa razza, lo renderà presto un membro della famiglia a tutti gli effetti, attaccato a voi da un legame fortissimo. Tuttavia non bisogna dimenticarsi che il Bracco Italiano è un cane da lavoro e quindi tendenzialmente molto attivo. Ha bisogno di esercizio e attività fisica e sarebbe bene tenerlo impegnato facendolo lavorare, giocare o portandolo a fare delle lunghe passeggiate all’aria aperta.
Per quanto riguarda il “rapporto” con gli altri animali, il Bracco Italiano è tendenzialmente un cane molto docile e non aggressivo. Diciamo che una piccola pecca caratteriale è il non essere particolarmente coraggioso, ma questo dipende molto dal tipo di “lavoro” che è stato fatto dall’allevatore.
Sottovalutare la paura è uno dei più gravi errori che si possano commettere, poiché potrebbe trasformarsi in autodifesa ed aggressività. È fondamentale che se il cane rifiuta di affrontare una certa situazione, venga ripresentato nuovamente davanti ad essa e portato col tempo a comprendere che non c’è niente d’aver paura per riuscire quindi ad affrontare e superare questa situazione nel suo interesse in primis, ma anche nell’interesse del padrone stesso.
Se ben socializzato fin da cucciolo, non avrete problemi a portarlo in giro, al parco oppure al centro commerciale. Tutto ha inizio da lì: un cane con un ottimo carattere e ben socializzato non avrà problemi a relazionarsi con gli altri (suoi simili o umani che siano) nel corso della sua vita.
È utile ricordare come la maggior parte dei cuccioli adorino essere continuamente coccolati. Il contatto e la manipolazione pertanto sono un momento fondamentale. Ma c’è un’enorme differenza tra le coccole e la manipolazione. Non è detto che il cane amante delle coccole lo sia pure delle pulizie per esempio, pertanto fin dai primi giorni è fondamentale stimolarlo in maniera positiva, soprattutto per quanto riguarda la pulizia delle orecchie, che sono il punto “debole” del Bracco.
Così come per noi umani, anche per il cane il gioco rappresenta una palestra di vita. È solo attraverso queste attività che il cane valuta realmente le proprie abilità e possibilità, superando così le varie insicurezze e scoprendo pian piano l’autocontrollo. Potrete dedicarvi al semplice lancio della pallina, all’agility, all’imprinting sul tartufo, a giochi di attivazione mentale e ovviamente alla caccia. Sicuramente il Bracco Italiano è un cane molto versatile, con il quale potrete fare pressoché qualsiasi attività.
Un’altra fase importantissima riguarda l’abitudine del cucciolo a far i propri bisogni fuori. È insito nel suo istinto sapere che deve sporcare lontano da dove consuma i pasti e da dove riposa, ma questo non vuol dire che sa che dovrà sporcare fuori. Comunemente, i metodi utilizzati per fa capire al cane dove non sporcare somigliano sempre più a delle punizioni inutili e crudeli (fargli annusare la pipì, picchiarlo col giornale…), ma questo non aiuterà il cane ad imparare la lezione. Pertanto occorre pazienza perché è solo intorno al quarto mese che il nostro fedele amico riuscirà a capire dove sporcare, a saper resistere ed a controllarsi.
Ecco qui di seguito alcuni preziosi consigli che possono essere utili per far si che il tuo amico a quattro zampe non sporchi casa:
la prima cosa che devi fare è quella di scegliere uno spazio che sarà preposto ai suoi bisogni.
Solitamente il cane sporca in alcuni momenti della giornata: quando si sveglia, dopo mangiato e dopo il gioco. Ma prima di riconoscere questi momenti è necessario imparare a conoscere il proprio cane.
Nel momento in cui ti accorgi che il tuo cucciolo sta per fare la pipì nel luogo sbagliato, prendilo e portalo nel luogo da te scelto e premialo se sporca lì. Con il tempo vedrai che il cane assocerà quest’area alle sue necessità fisiologiche.
Se invece non ce la fai a prenderlo in tempo e fa la pipì sul tappeto o sul pavimento di casa, in questo caso non devi sgridarlo o picchiarlo ma dirgli “no” e portarlo ugualmente fuori (o dove dovrebbe farla). Naturalmente questo vale soltanto se lo cogli sul fatto. Se arrivi anche solo un paio di minuti dopo, meglio ignorare l’accaduto.
Soprattutto nei primi mesi di vita il cane non ha piena autonomia e controllo della vescica, per cui è di fondamentale importanza portarlo fuori spesso, al massimo ogni tre ore.
Il cane da solo non riesce a rendersi conto che può far male, pertanto è importantissimo fargli capire fin da subito dove sbaglia; il segreto sta nella risposta e nel comportamento del padrone che con le sue reazioni non deve indurre il cane a proseguire quello che lui crede un gioco. Quando ti morde la mano, emetti un guaito acuto, come farebbe un cucciolo. Tieni la mano ferma e smetti di giocare. Il cucciolo imparerà che dopo un morso non riceverà più attenzioni. Il cucciolo potrebbe provare a rimediare al suo morso strofinando e leccando la mano. Elogialo con voce dolce e ricompensalo con del cibo, poi continua a giocare con lui. Imparerà che giocando nel modo giusto riceverà una ricompensa. Non lo sculacciare per ricambiare il dolore che ti ha fatto provare. Le punizioni fisiche porteranno solo l’animale ad avere paura di te. Inoltre non giocare mai in modo troppo violento, perché il gioco duro lo induce ad incrementare un eventuale aggressività.
Per quanto riguarda lo stare da solo in casa ci sono alcune regole da seguire per far si che questa cosa non venga vissuta come un trauma.
Innanzi tutto si deve arrivare in maniera graduale a lasciare da solo il cane, quindi si inizierà col far si che non ci segua in continuazione per tutte le stanze e poi si proverà a lasciarlo per pochi minuti in una stanza. Se inizierà a piangere non si dovrà subito andare a tranquillizzarlo, ma sarebbe meglio attendere che abbia smesso. Questi esercizi vanno eseguiti varie volte aumentando pian piano il tempo in cui il piccolo sta da solo e quando si torna da lui non si deve incitarlo nelle feste che potrà farci, questo al fine di far passare questa cosa come un evento normale di cui non ci si deve stupire. Altra regola importante da non tralasciare riguarda lasciare al cucciolo un passatempo durante la nostra assenza, questo lo aiuterà a mantenersi impegnato e tranquillo, così da non decidere di mettere a soqquadro la casa. Un oggetto utile a questo scopo che vi consigliamo è il ” Kong “, un oggetto di gomma dura, cavo al suo interno, in cui è possibile inserire del cibo. Il cucciolo impiegherà del tempo per cercare di estrarre il cibo, distraendosi così dal distruggere la tanto amata sedia in vimini della nonna..
E’ comunque sempre consigliabile frequentare delle puppy class, che altro non sono che sedute di socializzazione ed educazione base, appositamente per cuccioli.